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A tutti i pragmatici, un po’ di utopia. E viceversa

31 dicembre 2011. Un anno fa questo blog si proponeva di popolare la grande foresta del web con contenuti aggiornati, ben scritti e graffianti sulla comunicazione. Ci siamo, effettivamente, un po’ perse. Tuttavia, come da copione, tra i propositi per il nuovo anno alle porte c’è ancora una volta quello di portare avanti seriamente e con rigore questo impegno telematico.

E allora auguri a tutti, e a noi tre per prime se mi permettete la poca modestia. Noi tre che in questo momento siamo più lontane di un anno fa, ognuna su una strada differente, per quanto insicura e magari sbagliata. Ma sono tempi che vanno così,  e altrimenti non potremmo fare. Voglio dedicarci, e dedicare a quanti si trovino nella nostra condizione di “twentysomething” senza chiari piani per il futuro, ma con tanta voglia di fare, una poesia di Rudyard Kipling spesso citata da Indro Montanelli: “If”, “Se”. L’uno ottimistico utopista ottocentesco, le cui parole, oggi come non mai, sono ancora fortemente valide. L’altro, pragmatica voce indipendente che ha attraversato a testa alta, con curiosità incessante ed estremo rigore sul lavoro, tutto il Novecento. A noi e a tutti i giovani laureati precari, queste parole di forza e coraggio, per un 2012 pieno di successi, e di rivincite.

“Se riuscirai a tener salda la testa quando tutti la perdono e te ne fanno una colpa;

Se riuscirai a credere in te quando tutti ne dubitano, ma anche a tener conto del loro dubbio;

Se saprai aspettare e non stancarti di aspettare e calunniato non rispondere con la calunnia senza cercare di sembrare troppo buono né di parlare troppo saggio;

Se riuscirai a sognare senza fare del sogno il tuo padrone e a pensare senza fare del pensiero il tuo scopo;

Se riuscirai ad affrontare Trionfo e Rovina e a trattare allo stesso modo questi due impostori;

Se riuscirai a sopportare che le tue verità siano distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi e vedendo infrante le cose cui dedicasti la vita metterti a ricostruirle coi tuoi logori arnesi;

Se riuscirai a fare un mucchio di tutte le tue vincite e a rischiarle in un solo colpo a testa e croce e perdere e ricominciare daccapo senza fare parola della tua perdita;

Se riuscirai a serrare cuore, tendini e nervi quando sono sfiniti e a tener duro quando in te altro non resta che la forza di dire “Tieni duro!”;

Se riuscirai a dire il vero anche quando parli alla folla e a camminare coi Re rimanendo te stesso;

Se il nemico non potrà ferirti ma nemmeno l’amico più caro; Se tutti per te conteranno ma nessuno troppo;

Se riuscirai a riempire il minuto che passa dando il suo valore ad ogni secondo;

Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e – quel che più conta – tu sarai un uomo, figlio mio!”

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